Il singhiozzo è una contrazione involontaria che parte dal diaframma, un muscolo importantissimo situato nel petto, che coordina la respirazione e, per la sua posizione, condiziona il benessere di tutti gli organi interni. Le funzioni del diaframma sono quelle di spingere l’aria dentro e fuori dai polmoni, salendo e scendendo mentre si inspira e si espira. I singhiozzi si scatenano quando questo muscolo si irrita. Generalmente il singhiozzo dura pochi minuti, è il cosiddetto singhiozzo benigno, ma in casi più severi può durare molti giorni. In questo caso si parla di singhiozzo persistente e merita attenzione clinica.
Rimedi contro il singhiozzo
I rimedi della nonna li conosciamo tutti: trattenere il respiro il più che si può, quasi per resettare il muscolo, oppure succhiare un cucchiaio di limone con molto zucchero. Altri rimedi sono fare dei gargarismi con l’acqua, posare un panno freddo sul diaframma, bere lentamente un bicchiere d’acqua, berlo con la testa inclinata in avanti oppure chiudere gli occhi e fare pressione sui bulbi oculari con i palmi nelle mani. Anche fare gli addominali può essere d’aiuto, poiché impegnano indirettamente il diaframma. Se però l’attacco vi coglie in un momento delicato, come un esame (e visto che lo stress è tra le possibili cause, può capitare) l’unica soluzione è imparare a concentrarsi sul diaframma, a riconoscere il muscolo e a spezzare il ritmo della contrazione involontaria che lo genera.
Cause
Il singhiozzo ha tante cause e nessuna allo stesso tempo. Solitamente inizia senza motivo e senza motivo sparisce. Solo quando è davvero molesto e ripetuto è il caso di valutare se non sia dovuto a situazioni serie come diabete o tumore. Certamente predispongono al singhiozzo la laringite, il bruciore di stomaco, i postumi dell’anestesia, il consumo di cibi piccanti o di alcol in eccesso, nonché aver consumato un pasto in maniera davvero frettolosa.