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Fonti rinnovabili: tutto quello che c’è da sapere

mulini a vento, fonti rinnovabili

Le fonti rinnovabili sono la risposta a una trasformazione necessaria: il cambiamento climatico e le sue conseguenze evidenziano come lo stile di vita e le modalità attraverso le quali abbiamo prodotto e consumato le risorse del pianeta a partire dalla Prima Rivoluzione Industriale fino a oggi siano inadeguate.

Cosa sono le fonti rinnovabili

Sono definite fonti rinnovabili tutte quelle fonti di energia che sono generate naturalmente dalla Terra e che si rigenerano dopo ogni utilizzo.
Le fonti rinnovabili sono sostenibili in quanto producono energia pulita; questa energia si rigenera continuamente a seguito di particolari processi fisici, ad esempio come nel caso dell’energia eolica, oppure attraverso trasformazioni chimiche, per esempio nel caso delle biomasse.

Questo tipo di fonti possono essere:

Tipologie di fonti rinnovabili

Le tipologie di fonti rinnovabili sono molteplici:

1. generare calore attraverso il solare termico;

2. generare elettricità attraverso il fotovoltaico.

A che punto siamo in Italia?

Secondo i dati forniti dal Ministero dell’Ambiente in media il consumo di elettricità che si ha in casa è di 2.700 kWh circa all’anno; questa energia viene per il 72% da centrali termoelettriche che utilizzano combustibili fossili e il rimanete 14% viene importato dall’estero.
Per ogni kWh utilizzato vengono prodotti 350 gCO2, di conseguenza il consumo di energia elettrica annuale per ogni singola casa è di 1.433 kg di CO2.
Qualora venissero scelte fonti di energia rinnovabili il consumo sarebbe nettamente inferiore e allo stesso modo anche la produzione di CO2; il risparmio sarebbe di 1.380 kgCO2 e le emissioni ammonterebbero a 54 kg di CO2.

L’Italia è a buon punto sul tema delle fonti rinnovabili

Nel 2015, secondo quanto riportato dai dati pubblicati da Eurostat, sul consumo totale di energia consumata il 17,5% era coperto dalle rinnovabili, grande risultato rispetto agli anni precedenti; nel 2004 questa percentuale era solo del 6,3%.
Questo risultato supera in anticipo il target fissato per il 2020, dimostrando come l’Italia stia muovendo dei passi positivi in direzione di una maggiore sostenibilità.

La situazione in Europa

L’obiettivo fissato dal’Unione Europea per il 2020 è quello di arrivare al 20% di rinnovabili sul totale finale del consumo energetico e Bruxelles ha fissato per il 2030 l’obiettivo del 30%.
Secondo i dati Eurostat, nel 2015 la percentuale delle fonti rinnovabili sul totale del consumo energetico è stata del 16,7%, quindi in aumento rispetto all’anno passato.
Ai primi posti per obiettivi raggiunti ci sono Svezia, Finlandia, Lettonia e Austria.
La Svezia spicca sulle altre per aver raggiunto ben il 53,9% di rinnovabili sul totale dei consumi, la Finlandia invece ha raggiunto il 39,3%, la Lettonia il 37,6 e l’Austria il 33%.
I Paesi meno virtuosi sono stati Paesi Bassi, Francia e Inghilterra; nel dettaglio, Amsterdam ha raggiunto solo il 5,8% sul 14% che era stato prefissato, Parigi ha ottenuto il 15,2% rispetto al 23% stabilito e Londra solo l’8,2% a fronte del 15%.
A classificarsi come peggiori sono il Lussemburgo e Malta che raggiungono un misero 5% rispettivamente sull’11% e il 10% che si erano poste come obiettivo finale.

Perché scegliere le fonti di energia rinnovabili?

Le fonti di energia fossili e nucleari che sono state utilizzate fino ad oggi per produrre energia non sono soltanto fonti ricavate da risorse limitate, ma sono anche la causa delle condizioni nelle quali si trova oggi il pianeta sul quale viviamo.

Per risolvere il problema della finitezza delle risorse e per non continuare a distruggere il pianeta sul quale viviamo compromettendo la nostra stessa salute, è necessario cominciare ad adottare nuove pratiche e stili di vita sostenibili.

Una delle possibili soluzioni è quella di passare dall’utilizzo di fonti fossili a quelle rinnovabili, che consentono di produrre energia in maniera inesauribile, pulita e sicura.

lo sviluppo sostenibile è uno sviluppo che soddisfi i bisogni del presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri.

Questo è quanto affermava il Rapporto Brundtland del 1987 e proprio per questa ragione è importante che i governanti del pianeta facciano di questa necessità una loro priorità affinché la Terra possa continuare a prosperare e con lei ogni forma di vita esistente.

Per ulteriori approfondimenti leggi qui.
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