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DiCaprio incontra Trump: rilanciare l’economia con le rinnovabili

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Della serie se non puoi combatterlo, fattelo amico, l’instancabile attore ambientalista Leonardo DiCaprio ha incontrato al Trump Tower di New York lo scorso dicembre, il neopresidente degli Stati Uniti Donald Trump: sul tavolo una strategia per fare business con le rinnovabili e l’energia pulita e creare migliaia di posti di lavoro.

Leonardo DiCaprio: un piano green per rilanciare l’economia

Non possiamo permetterci di avere dei leader che non credano al climate change“: è stata questa la prima reazione di Leonardo DiCaprio alla scelta fatta da Donald Trump in merito all’elezione del capo dell’Epa, l’Environmental Protection Agency. Il posto andrà infatti a Scott Pruitt, procuratore generale dello stato dell’Oklahoma e negazionista convinto del cambiamento climatico: d’altronde la fama di negazionista rincorre lo stesso Trump, il quale sostiene da sempre che “il cambiamento climatico è una bufala inventata dai cinesi”.

Conoscendo però la determinazione dimostrata più volte in questi ultimi anni da DiCaprio, non potevano certo aspettarci che la polemica non portasse degli strascichi. Così eccoli, due uomini con vedute così distanti seduti a discutere un progetto sulla tutela ambientale come strumento per rilanciare l’economia.

Ad incontro avvenuto, Terry Tamminen, CEO della Leonardo DiCaprio Foundation, ha diffuso una nota alla stampa americana spiegando di aver “presentato al presidente eletto e ai suoi consiglieri un quadro messo a punto con la collaborazione delle più importanti voci dell’economia e dell’ambientalismo – che spiega come mettere in moto una ripresa economica in tutti gli Usa che sia centrata su investimenti ed infrastrutture sostenibili. La nostra conversazione –prosegue la dichiarazione– si è concentrata su come creare posti di lavoro sicuri per gli americani nella costruzione e gestione di una generazione energetica rinnovabile, e pulita tanto commerciale che residenziale”.

Leonardo DiCaprio, presidente della Fondazione che porta il suo nome dedicata all’informazione, alla prevenzione e alla lotta al cambiamento climatico, ha portato con se anche due copie del documentario dedicato proprio ai rischi per il mondo derivanti dal cambiamento climatico Before the Flood, “Prima dell’inondazione” (visibile gratuitamente sul sito del National Geographic), sperando di convincere il neopresidente a rivedere le sue condizioni in fatto di ambiente.

Una mossa da maestro quella di DiCaprio che, per quanto criticato dagli stessi ambientalisti, tenta, almeno per ora, la strada dell’accordo con un presidente dichiaratamente intenzionato a far uscire gli Usa dall’accordo sul clima di Parigi e a rilanciare l’industria dei carburanti fossili nel paese.

Ricordiamo inoltre che Leonardo DiCaprio,  già tre volte premiato al Golden Globe, è salito quest’anno sul palco come presentatore, lo stesso palco dal quale Meryl Streep, ricevendo il premio alla carriera, ha espresso il suo disappunto nei confronti di Trump ed ha parlato della stampa e di Hollywood. Dal canto suo Trump ha solo twittato: “Meryl Streep, una delle attrici più sopravvalutate di Hollywood, non mi conosce ma mi ha attaccato comunque la scorsa sera ai Golden Globe. È una leccapiedi di Hillary che ha straperso…

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