Una parte fondamentale per la pulizia e la protezione dei denti è l’uso di uno spazzolino adeguato e ben tenuto. Se solo lo specialista può suggerirvi lo spazzolino perfetto per la vostra bocca, noi possiamo darvi alcune “dritte” per pulire il vostro spazzolino e prendervene cura. Consigli utili anche per non gettarlo prima del tempo e avere un ulteriore attenzione all’ambiente.
Lo spazzolino da denti, come pulirlo
Un valido spazzolino deve avere una testina piccola che permette di raggiungere in modo più semplice i denti posteriori, ormai esistono anche prodotti in termoplastica con il “collo” dello spazzolini lievemente reclinabile e modellabile per favorire un accesso ai molari agevole anche per chi ha arcate dentali strette. Lo spazzolino da denti deve avere setole arrotondate in punta in modo da non irritare le gengive e avere una durezza media. Controllate il marchio di certificazione dell’Unione europea (bollino CE) oppure dell’American Dental Association per togliervi ogni scrupolo circa la qualità. Prima di sistemarlo nel classico bicchiere, il gambo dello spazzolino va asciugato. Quella sorta di mucillagine nera che si forma dentro i portaspazzolino ha una carica batterica altissima. Per disinfettare il vostro spazzolino in modo naturale, dopo averlo sciacquato in acqua fredda, potete immergerlo per quindici minuti in una soluzione di mezzo cucchiaino di bicarbonato con qualche goccia di limone e dell’acqua calda. Risciacquare poi con acqua fredda. Allo stesso scopo si può usare anche l’acqua ossigenata, nella quale si lascerà la testa dello spazzolino in ammollo per una notte interna, o la stessa clorexidina che usiamo per i risciacqui. Fondamentale, comunque, è considerare che lo spazzolino deve avere vita breve: ogni 30-60 giorni, e comunque ai primi segni di logoramento, va cambiato. Setole danneggiate, oltre a trattare batteri e ad essere meno efficaci, feriscono anche le gengive. Non è detto che dobbiate gettarlo quando ha finito il suo ciclo: potete usarlo per le pulizie domestiche degli angoli nascosti.
Come lavare i denti
Infine è da ricordare che i denti si lavano sempre dopo i pasti, ma bisogna attendere circa mezz’ora prima di farlo, per lasciare che le potenzialità protettive del Ph della saliva siano di beneficio ai denti e non li danneggino. Il movimento che si esegue deve essere compiuto in senso rotatorio, dalla gengiva verso il dente, con delicatezza. Il tempo necessario per un’igiene completa è di tre, sei minuti. Importante è non trascurare il filo interdentale e gli scovolini dentali, almeno di sera, per andare a dormire solo dopo aver minimizzato la presenza di placca batterica in bocca.