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L’Aloe vacillans e i suoi sinonimi

Aloe vacillans esemplare

Ricorderete che ho parlato, con un pizzico di invidia, della “signora delle piante succulente”: Susan Carter Holmes che, nel Corno d’Africa, con un elicottero aveva scoperto, fotografato e raccolto, per il Royal Botanic Garden Kew, diversi esemplari di Aloe. Tra le Aloe che la signora Susan Carter ci mostrò con le sue diapositive, durante una sua conferenza all’Orto Botanico di Largo Cristina di Svezia a Roma, c’era anche l’Aloe vacillans; in quell’occasione dichiarò di averla trovata in Arabia Saudita. Anche John J. Lavranos, qualche anno dopo, mi parlò dell’Aloe vacillans e in uno dei nostri incontri me ne regalò un paio di piccoli esemplari, nati da semi di alcune piante di A. vacillans che aveva raccolto nel distretto di Haifan nello Yemen del nord. John aveva anche fotografato diversi esemplari di questa specie nei dintorni di Yarim, il luogo famoso per la Moschea Blu. Successivamente scoprii che proprio John Lavranos aveva descritto, negli anni ’70, alcune specie di Aloe poi declassate a forme locali della Aloe vacillans, queste specie erano l’A. audhalica, e l’A. dhalensis, che infatti devono il loro nome a quello delle località in cui sono state scoperte.

L’Aloe vacillans sul numero speciale della rivista “Piante Grasse”

Aloe vacillans lavranos

Sul Numero Speciale del 1998 della rivista “Piante grasse”, Lavranos approfittò della pubblicazione per polemizzare con il signor Verellons che, a suo dire, avendo visto da turista un’Aloe vacillans, si era affrettato a descriverla con il nome di A. splendens. John Lavranos era abbastanza polemico perché egli stesso aveva già usato il nome A.splendens per una specie che aveva raccolto e anche descritto come specie nuova. Successivamente l’Aloe splendens divenne un sinonimo dell’Aloe lavranosii e quindi il nome di Lavranos rimase comunque legato alla specie.

Le Aloe dello Yemen tra storie e sorprese

Se vi piacciono le Aloe, le specie dello Yemen vi piaceranno ancora di più: moltissime hanno dei “valori aggiunti” legati a litigi fra botanici, variabilità che hanno indotto esperti internazionali a descrivere più volte esemplari della stessa specie, dando loro nomi diversi. Un coltivatore americano, sulla sua pagina web ha scritto che seminare queste Aloe è divertente, i risultati delle semine sono spesso diversi da quello che ci si aspetta: nella stessa semina, da semi raccolti dalla stessa pianta, possono nascere Aloe che avranno fiore giallo o fiore rosso.

Una specie non proprio piccola

Mi ero proposto di parlarvi, in questo gruppo di Aloe che sto descrivendo, di specie che è possibile trovare in commercio, e che si possono coltivare da noi anche in un vaso. Come vedrete tra poco, nelle caratteristiche della specie vacillans, le dimensioni delle foglie le rendono delle Aloe molto grandi. In realtà la mia Aloe vacillans non è mai diventata molto grande, al massimo ha avuto tre spighe floreali su un racemo alto 30 cm, proprio questa caratteristica me l’ha fatta scegliere, oltre al pretesto per parlare ancora di John Lavranos. Dalle dimensioni della mia pianta ho capito che è quella che John aveva descritto come A.dhalensis, più piccola anche dell’A.audhalica, già molto più piccola della A. vacillans vacillans.

L’Aloe vacillans è una specie che è stata descritta il primo ottobre 1775 da Pietro Forskal in “Note sulla flora aegyptiaco – arabica”. Ricordo di aver già segnalato che tutta la pubblicazione (nell’edizione del 1775) è scansionata e leggibile direttamente in rete, eccone le caratteristiche salienti, che ho mediato tra la descrizione che Reynolds ne ha fatto sul volume “The Aloes of Tropical Africa and Madagascar”, l’esperienza personale e le chiacchierate con Lavranos:

Aloe vacillans

Secondo Forskal il luogo di raccolta del logotipo è Kurma, una zona di scarpate nelle montagne dello Yemen del sud. Tuttavia ne sono stati trovati esemplari in diverse zone dell’Arabia Saudita.

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