“Più ping pong per tutti”. Eh sì, a dichiararlo è il direttore sanitario dell’Istituto di Scienza dello Sport del Coni, Antonio Spataro: “Si tratta di una disciplina completa che mette alla prova tutti i muscoli del corpo oltre che l’apparato riflesso-cognitivo. Inoltre è praticabile a qualsiasi età ed è particolarmente consigliato ai bambini perché sviluppa la capacità tattica e di concentrazione ma è decisamente raccomandabile anche agli anziani come buon esercizio aerobico e anti-neurodegenerativo”.
Il ping pong uno sport unico
Non solo: richiedendo, infatti, uno sforzo muscolare a bassa intensità e lunga durata, fondamentale per escludere il debito di ossigeno, tanti sarebbero anche i benefici a livello cardiovascolare. Insomma nel suo far bene rientrerebbero cuore, muscoli e cervello. Dimenticavamo, anche la vista, visto che (scusate il gioco di parole) costringe l’occhio a un continuo e rapidissimo controllo sulla traiettoria della pallina: l’alternarsi delle distanze (prima vicino, poi lontano) sembra, infatti, avere un ruolo fondamentale nel rallentare il processo di invecchiamento del cristallino, causa primaria dell’insorgere della presbiopia.
Un gioco che allena alla strategia
In conclusione, potremmo dire che praticare il ping pong è un po’ come “giocare a scacchi correndo i 100 metri” data la contemporanea presenza di elevata dose di concentrazione e di massima velocità di movimento. Durante una partita tra professionisti, udite bene, la pallina può, infatti, raggiungere anche i cento chilometri orari con una rapidità di scambio pari a 3,4 millesimi di secondo. Dimentichiamo qualcosa? Ah sì, che può essere anche un ottimo rimedio contro lo stress aiutando la riduzione di tensioni e aggressività. Ma di controindicazioni neanche l’ombra? Certo che sì, alcune per i polsi, altre per la schiena in generale o per cosce o polpacci ma, fondamentalmente, verrebbe da sconsigliarlo solo a chi avesse gravissimi problemi di articolazione. Detto ciò, non resta che divertirci rilassandoci.