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Martina Caironi, portabandiera a Rio 2016

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Martina Caironi

Luca Pancalli, Presidente del Comitato Paralimpico, la sua scelta l’ha già fatta: ai prossimi Giochi Paralimpici di Rio, che si svolgeranno in Brasile dal 7 al 18 settembre, la portabandiera della Delegazione Italiana alla cerimonia di apertura sarà Martina Caironi.

Martina Caironi portabandiera a Rio 2016

La scelta è fatta: la nostra portabandiera alla cerimonia di apertura dei giochi paralimpici di Rio 2016 sarà Martina Caironi. Alla base della non facile decisione, vista la folta lista di nominativi in gara, soprattutto il desiderio di dare il giusto riconoscimento a chi ha fatto della propria attività agonistica una giusta espressione di sport. Con la sua infinita umiltà e disponibilità Martina non ha, infatti, mai smesso di promuovere il movimento paralimpico partendo, in primis, da scuole e giovani. Riconoscimento, dunque, importante ma anche un po’ inaspettato, solo se si pensa, però, al fatto che la bella sprinter bergamasca è solo alla sua seconda esperienza olimpica dopo quella di Londra, nel recente 2012, dove arrivò con tempi da record vincendo l’oro e stabilendo il primato mondiale nei 100 metri (categoria T42 ) in 15” e 87.

Gli altri importanti successi di Martina Caironi: nel 2013 ai Mondiali paralimpici di Lione conquistò altre due medaglie d’oro, la prima nei 100 e la seconda nel salto in lungo, e nel 2015 a Doha, nel Qatar, dove il gradino più alto del podio lo conquistò scendendo, straordinariamente, sotto il muro dei 15 secondi (14” e 61). Risultati, tutti, ottenuti con quella grande caparbietà e determinazione che la contraddistingue e che non l’abbandonò neanche in quel terribile giorno di ben 9 anni fa quando, causa un gravissimo incidente stradale, compromise, in modo definitivo, la sua gamba sinistra. Capì subito che avrebbe dovuto inserire una marcia speciale per evitare che nella sua vita comparisse la parola “limiti”: nel centro specializzato di Budrio, dove si recò per la sua prima protesi, arrivò così la decisione di ripartire senza paure affidandosi alle cure dello sport. Di lì in poi una serie infinita di studi, allenamenti, lacrime, sorrisi e sudori fino ad arrivare ai già citati, e meritati, successi. A Rio, a cui mancano ormai pochi mesi, sarà l’atleta da battere e chissà che non le riesca di mettersi in tasca qualche altra medaglia.

Auguri Martina!

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